Come si muove il settore della ricettività per migliorare i consumi e abbassare le spese.
L’efficientamento energetico non è più un’opzione, ma una necessità inderogabile. Nonostante l’apprezzamento per i contributi straordinari stanziati dal Governo, sotto forma di crediti d’imposta per il contenimento dei costi di luce e gas (rinnovati anche con l’ultimo decreto-legge del 17 maggio scorso), il settore alberghiero ha bisogno di interventi sistemici.
È la cruda conclusione cui è pervenuto l’Osservatorio Confcommercio Energia, che, in collaborazione con Nomisma Energia, ha tracciato un’analisi del trimestre gennaio-aprile 2022: “L’annullamento temporaneo degli oneri di sistema deciso dal Governo – riporta il documento d’analisi – e gli interventi provvisori sulla fiscalità energetica hanno consentito di alleggerire sensibilmente le bollette elettriche e del gas, ma nonostante ciò i costanti rincari della componente energia continuano a pesare notevolmente sui conti delle imprese”
Tradotto in numeri, il prezzo delle offerte elettriche nel primo trimestre dell’anno è salito mediamente del 61%, mentre quello del gas del 21% (ma su base annua la variazione di entrambe le voci è addirittura tra il 110 e il 140%). Ancor più nel dettaglio, un albergo tipo dei 33mila mappati in Italia può spendere quest’anno sino a 137mila euro d’elettricità (+76% sul 2021) e 23mila euro di gas (+131%).
“Le misure messe in campo contro l’attuale crisi energetica sono tante – spiega Antonio Griesi, avvocato dell’ufficio tributario Federalberghi –, perché, oltre agli eco-bonus, al conto termico e alle detrazioni fiscali, i 150 milioni del Pnrr per il Turismo pongono al centro degli interventi proprio l’efficientamento energetico, con un vincolo del 50% per le quote di riqualificazione assegnate. Stiamo poi muovendoci per sottoscrivere nuove convenzioni con Enea, oltre a quella già in essere con Unoenergy, con l’obiettivo di incentivare soprattutto la buona pratica della diagnosi energetica: per quanto la maggior parte delle strutture italiane.
In queste occasioni è prassi presentare soluzioni di efficientamento energetico e mobilità elettrica orientate specificamente al settore alberghiero, dove vengono illustrati i possibili interventi unitamente agli ambiti normativi e fiscali, rimanendo a disposizione per analizzare le migliori opere di riqualificazione e ammodernamento per ogni singola richiesta.
La diagnosi energetica diviene perciò il primo passo da compiere in direzione di una reale sostenibilità ambientale, ma anche di una maggior tutela economica, permettendo di evidenziare le differenti necessità delle strutture alberghiere più piccole rispetto alle più grandi. Sebbene gli attuali fornitori energetici fatichino ancora a comunicare i dati d’efficienza, è ormai acquisito che sono soprattutto i centri benessere integrati alla struttura alberghiera a incidere maggiormente sui costi energetici, a differenza della climatizzazione generale (controllabile in modo più agile).