Si è svolto a Stresa, lo scorso 20 aprile, all’Hotel Regina Palace, il Forum “Risorse umane e competenze nel settore turismo”, organizzato da Federalberghi.

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di proporre una riflessione e un confronto sulle esigenze legate ai fabbisogni professionali e sull’attrattività del capitale sociale per il nostro settore, in particolare del comparto ospitalità, considerando le continue evoluzioni (economiche, sociali, tecnologiche) che il turismo è chiamato ad affrontare. Imprenditori alberghieri, relatori, associazioni di Federalberghi, scuole e studenti: questa la composizione della platea che ha partecipato alla giornata di lavoro.

La risposta che ha ricevuto il Forum è stata numerosa e ha interessato molte realtà territoriali che hanno deciso di partecipare perché il tema delle risorse umane nel nostro settore, se non è l’emergenza del momento, è certamente molto in alto nella scala delle priorità delle aziende. In questa frangente storico, che sembra segnare l’abbandono definitivo delle criticità che hanno letteralmente fermato i flussi turistici nel periodo pandemico, le aziende sono chiamate ad affrontare altre sfide con l’obiettivo di offrire servizi di qualità, da un lato mantenendo le professionalità già presenti in azienda (la retention), dall’altro programmare assunzioni in vista della crescita dei clienti puntando all’attraction, cioè sull’appeal del lavoro nel turismo.

LE GRANDI SFIDE

E proprio la penuria di manodopera qualificata per il nostro settore è una grande sfida che oggi sta preoccupando non poco gli operatori del settore. Non è questo un tema nuovo, ma nuove sono le dimensioni non solo quantitative, ma anche quelle qualitative del problema. Sulla prima questione, l’analisi sulla domanda di profili professionali delle imprese, realizzata tramite il Sistema informativo Excelsior da Unioncamere e Anpal ha stimato per i prossimi cinque anni un fabbisogno occupazionale di oltre 333mila unità nel settore del turismo, con una difficoltà di reperimento che supera ormai il 40% del fabbisogno stesso. Per quanto invece riguarda l’aspetto qualitativo del problema, esso afferisce al contesto socioeconomico in cui questa crisi si inserisce. Non è possibile identificare un unico fattore scatenante, ma occorre piuttosto considerare una serie di concause che hanno creato la tempesta perfetta.

LE CRITICITÀ

Tra le ragioni che possono considerarsi strutturali vi è, anzitutto, la crisi demografica che sta presentando il conto: se questo è un settore, come dimostrano le statistiche sul mercato del lavoro, che dà lavoro ai giovani, va da sé che l’invecchiamento della popolazione concorra a ridurre il numero di potenziali occupati. A ciò si aggiunga che la legislazione in tema di lavoro non sempre ha aiutato il nostro settore, soprattutto le aziende stagionali, in particolare: le modifiche all’indennità di disoccupazione (NASpI), che hanno alterato in senso peggiorativo l’equilibrio creatosi nel tempo tra esigenze del sistema delle aziende turistiche da un lato ed esigenze reddituali (e non solo) dei lavoratori dall’altro; l’assenza di misure di incentivazione al lavoro, in particolare per le assunzioni a tempo determinato; l’enfasi dedicata alle politiche passive del lavoro (ammortizzatori sociali, RdC) anziché a quelle attive (reskilling, upskilling). A ciò si aggiungano le difficoltà di accesso al credito dei lavoratori stagionali, e si avrà un quadro abbastanza chiaro del perché il settore sia ritenuto poco attrattivo da un segmento rilevante del nostro mercato del lavoro. La struttura di Federalberghi nazionale si è occupata di delineare finalità e obiettivi del Forum e di coordinare i lavori della giornata, rispettivamente con Angelo Candido e Andrea Serra.

Sotto l’aspetto delle proposte, è stato ritenuto prioritario un raccordo sempre più stretto tra mondo del lavoro e sistema dell’istruzione, in particolare istruzione secondaria superiore professionale e terziaria tecnologica (Its Turismo).

GLI STRUMENTI GIUSTI

In tale contesto, uno strumento che aiuta a rendere più fluido il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro è rappresentato dalla certificazione delle competenze acquisite dagli studenti nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento dagli studenti, reso operativo dall’accordo che Federalberghi ha stipulato con Unioncamere, rappresentata al Forum dal proprio Vicesegretario generale, Claudio Gagliardi. Puntare su una comunicazione più efficace nei confronti di chi si vuole avvicinare al settore è la proposta di Giuseppe Roscioli, vicepresidente vicario e presidente della Commissione sindacale di Federalberghi, secondo il quale in un colloquio di lavoro occorre mettere in evidenza i tanti aspetti positivi del lavoro nelle strutture ricettive, ma soprattutto la rete di servizi e di supporto sulla quale il dipendete potrà contare. A fare da eco all’intervento di Roscioli è stato Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi e presidente dell’Ebnt, il quale ha elencato alcuni dei servizi che la rete degli enti bilaterali mette a disposizione dei lavoratori e delle aziende: dalla formazione, al sostegno al reddito fino all’incontro tra domanda e offerta di lavoro.