Sul turismo sostenibile l’Italia può giocare una partita vincente, perché è un Paese intrinsecamente sostenibile, è un Paese che rispetto alla richiesta di esperienza, di connessione diretta con il territorio, di autenticità, di riscoperta di valori e tradizioni possa offrire qualcosa di veramente incredibile, unico, e irripetibile”.

È da questa profonda convinzione dell’associazione Civita che è partita l’idea dell’evento Ansa Incontra sul turismo sostenibile, a cui hanno partecipato il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, la segretaria generale di Civita, Simonetta Giordani, e il presidente di Swg, Adrio Maria De Carolis, in streaming su Ansa.it e sui canali social dell’agenzia. “L’Italia deve capire che ha il terzo marchio al mondo – ha affermato Santanchè –, che sono l’Italia e il Made in Italy.

Capisco quando si rivolgono al mercato domestico che le regioni facciano la loro promozione, perché devono dare un’offerta differenziata, ma, quando andiamo all’estero, dobbiamo essere uniti, Welcome to Italy, dobbiamo essere l’Italia. Dietro un brand ci sono investimenti enormi. Noi ce l’abbiamo, quindi dobbiamo far capire che dobbiamo promuovere tutta l’Italia assieme”.

IL MANTRA

Dopo aver ricordato come il turismo sia il settore più massacrato dalla pandemia e come il Governo sia pronto a sostenerlo anche grazie al ministero dedicato e con portafoglio, il Ministro ha anche ricordato i tipi di turismo sostenibile che ci sono in un Paese come l’Italia, da quello lento dei cammini, delle ferrovie storiche, dei fiumi a quello destagionalizzato che decongestiona le grandi città d’arte e decentrato che si ‘perde’ nei tantissimi borghi italiani.

Di sostenibilità legata alla destagionalizzazione ha par lato invece il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. “Dobbiamo organizzarci – ha spiegato – per dare servizi adeguati ai turisti non solo all’interno degli alberghi ma anche fuori. E soprattutto destagionalizzare, una parola che sono contento che il ministro Santanchè abbia pronunciato, e che per noi è un mantra. Abbiamo stagioni troppo corte sia nelle città d’arte che nelle mete balneari e montane.

Con la politica dei grandi eventi dobbiamo far venire turisti anche in bassa stagione e soprattutto farli tornare. Non è possibile che la Sardegna viva solo due mesi l’anno, mentre l’Algarve, in Portogallo, ne vive 8!”.

Secondo Bocca è importante concentrarsi sugli stranieri (specialmente quelli del Far East, per cui vanno velocizzati i visti), ma anche sugli italiani che hanno riscoperto la loro bellissima terra. “Noi andiamo a cercare turisti in giro per il mondo – ha sottolineato il presidente di Federalberghi –, ma ricordiamoci che la prima nazionalità per il turismo italiano sono gli italiani. Come prima cosa dobbiamo invitarli a scoprire il nostro magnifico territorio”. E ancora: “Troppe volte sentiamo dire “a Roma sono già stato, il Colosseo l’ho già visto”… ma cosa significa?… a Parigi si torna anche 6-7 volte l’anno perché c’è sempre qualcosa di nuovo da vedere, succede sempre qualcosa. Io spero che, insieme con il ministro, metteremo in piedi un sistema di grandi eventi che permetta al turista di tornare più volte a tornare nel nostro Paese più volte”. “Siamo convinti – ha detto Simonetta Giordani, segretaria generale dell’associazione Civita – che il turismo italiano abbia nella sostenibilità una grande opportunità.

È ormai acclarato che il turismo è un’industria, che ha bisogno di tutto un sistema efficiente intorno, in termini di infrastrutture e trasporti, di innovazione digitale, di poca burocrazia. Un’industria ha bisogno che tutto il sistema Paese cooperi e coordini quella che non è soltanto la vendita di una destinazione meravigliosa e di un bel racconto”.

Articolo di Federalberghi